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Cibo Circolare. Sette progetti per trasformare il panorama alimentare

30 Maggio 2024

Sette progetti per trasformare il panorama alimentare con soluzioni innovative. Nei mesi scorsi il Comune di Torino ha lanciato la call Living Lab Cibo Circolare nell’ambito del progetto europeo SME4GREEN per selezionare soggetti interessati a co-sviluppare e testare in condizioni reali, soluzioni innovative nell’ambito dell’economia circolare legata alla produzione, distribuzione e commercializzazione di cibo, al fine di valutarne la fattibilità tecnica, il potenziale accesso e replicabilità, la sostenibilità di mercato, nonché le relative ricadute positive per le comunità di riferimento.
La sfida dell’economia circolare applicata al cibo è quella di rivoluzionare il modello produttivo a partire da una corretta gestione del capitale naturale, a cui è associato quello umano, culturale ed economico, rispettando i limiti planetari ed offrendo allo stesso tempo uno spazio equo alla società civile.
Al termine del processo di selezione sono state selezionate sette realtà, tra cui Mercato Circolare. Ecco quello su cui stanno lavorando:

Biova Surplus Treatment Unit
a cura di Biova Srl

Biova è una realtà che produce birra artigianale a partire dal pane invenduto per contrastare lo spreco alimentare. L’obiettivo è la rigenerazione di quelli che vengono considerati “scarti” alimentari in nuovo valore economico e sociale, attraverso un sistema logistico e culturale, fedele ai principi dell’economia circolare.

La proposta di sperimentazione Biova Surplus Treatment Unit riguarda la realizzazione di uno spazio dedicato alla lavorazione dei surplus alimentari con la progettazione e la realizzazione di una macchina tagliapane in grado di rendere il surplus di pane riutilizzabile in ambito di ri-trasformazione alimentare. L’obiettivo è accrescere la quantità di surplus riutilizzabile per aumentare i prodotti realizzati a partire dagli scarti alimentari, sia come gamma che come quantità. Lo spazio sarà certificato e dotato di guidelines che ne permetteranno la replicabilità in altre zone rendendo scalabile il progetto.

Ci2 – Cibi Circolari
a cura di Consorzio Kairòs S.C.S. Onlus

Consorzio Kairòs è un consorzio di cooperative, una impresa a rete a elevato impatto sociale che dal 2021 ha in concessione Cascina Falchera. Un bene comune della Città di Torino che attraverso un progetto di progettazione partecipata è stato restituito alla comunità recuperando il proprio passato di cascina didattica per diventare uno spazio di ricerca e sperimentazione sui temi della sostenibilità̀ ambientale, dell’innovazione sociale, del contesto rurale e delle filiere agro alimentari.

Ad oggi in Cascina Falchera ci sono già alcune coltivazioni agricole e altre stanno per essere avviate. La sperimentazione Ci2 – Cibi Circolari nasce per valorizzarle, ottimizzare i processi di produzione e trasformazione del cibo e aprirli alla cittadinanza attraverso un set di esperienze che produrranno una nuova filiera corta di prodotti agricoli freschi e trasformati coinvolgendo attivamente le comunità.

Le esperienze circolari, co-progettate e implementate dal progetto, saranno il foraging millenaria pratica di ricerca delle erbe e bacche selvatiche commestibili; un laboratorio di trasformazione capace di mettere a valore l’avanzo di ortaggi prodotti degli orti urbani di Falchera e dell’orto interno di Cascina; la produzione di uova e grano antico del Mulino Val Susa con cui realizzare una linea di “torte e dolci di Falchera”; l’aumento delle arnie presenti nell’apiario di Cascina e l’ottimizzazione del laboratorio di trasformazione per produrre il miele di Falchera; la messa a regime della serra idro e acquaponica;
un impianto di elicicoltura (allevamento di chiocciole) e la realizzazione della Fiera della Chiocciola di Falchera.

Il sostenibile sapore del pane
a cura di Panacea Social Farm SCS

Panacea Social Farm è una cooperativa sociale che produce pane, prodotti da forno e pasticceria recuperando l’antica filosofia di produzione del pane e offrendo opportunità di lavoro a rifugiati e persone in condizione di svantaggio. Il pane di Panacea è prodotto attraverso un processo di lievitazione naturale al 100% con pasta madre e farine non raffinate, macinate a pietra, utilizzando solo materie prime con tracciabilità ed elevati standard qualitativi.

Il progetto Il sostenibile sapore del pane, si propone di utilizzare “scarti” (trebbie da produzione di birra e pastazzo da produzione di succhi di mela) della filiera agroalimentare per la produzione di pane e prodotti da forno.
L’obiettivo principale è promuovere l’economia circolare e la sostenibilità attraverso un approccio innovativo alla produzione alimentare, che eviti sprechi e recuperi alimenti dall’alto valore nutrizionale. Inoltre, il progetto si impegna a ridurre anche l’impatto del packaging dei suoi prodotti.
Si prevede la distribuzione dei prodotti in ambito scolastico attraverso una collaborazione con 8 scuole, fornendo prodotti sani per l’intervallo di bambini e ragazzi, e l’ampliamento della platea di beneficiari attraverso i 4 punti vendita di Panacea e altre rivendite locali.

Intervalli inclusivi
a cura di ATT S.r.l.

ATT è un’impresa sociale che dà occupazione a giovani con disabilità di tipo autistico o cognitivo impiegandoli nella distribuzione di merende negli intervalli scolastici, proponendo agli studenti delle scuole superiori della Città di Torino un modello di alimentazione sana, inclusiva e sostenibile.

Con il progetto Intervalli inclusivi il servizio di distribuzione verrà affidato a una flotta di cargo bike, a emissioni zero, che andrà a sostituire i veicoli a motore. La distribuzione degli alimenti, inoltre, è plastic free, proponendo un modello a impatto ambientale ridotto rispetto a quello dei distributori automatici in termini di processi produttivi, packaging, e consumo di energia.

Essicca-TO
a cura di Italia Plant Based S.r.l

Italia Plant Based è una realtà impegnata nella valorizzazione della tradizione gastronomica italiana veg e plant based che con la piattaforma Mindful Morsel ha realizzato il primo negozio online di prodotti vegani made in Italy.
Il progetto “Essicca-TO” nasce per valorizzare le risorse agroalimentari del territorio torinese ed in particolare i prodotti invenduti al Centro AgroAlimentare Torinese o presso aziende agricole locali, riducendo lo spreco attraverso l’utilizzo dell’essiccazione a freddo, tecnologia che permette di preservare la maggior parte degli enzimi, delle vitamine e dei sali minerali dei prodotti. L’obiettivo è creare snack salutari e polveri di frutta e verdura senza additivi chimici, grassi, sale, zuccheri aggiunti. 

I test e le potenziali applicazioni dei prodotti saranno svolti grazie alla collaborazione in qualità di tester di Orti Generali, Panacea Social Farm, Vasté Impresa Sociale e con il supporto di Oliviero Alottofiduciario della condotta di Slow Food Torino, ultra-runner ed esperto di sana alimentazione. 
I prodotti così realizzati saranno commercializzati sul portale Mindful Morsel, presentati e proposti sull’App Mercato Circolare, nei negozi sfusi in città, negli alimentari, ristoranti e bar della Città di Torino, promuovendo un’alimentazione più sostenibile e consapevole dell’impatto ambientale.

Food Reborn
a cura di Weco S.r.l. Impresa Sociale

WECO è un’agenzia di innovation design impegnata nella promozione di approcci e metodi per la trasformazione sociale, a fianco di istituzioni, imprese e realtà non profit.
Con la sperimentazione “Food Reborn” sarà implementato l’uso dell’applicazione digitale “CommunityCoin”, una moneta digitale a finalità sociale, per ridare valore ai prodotti invenduti e soggetti a spreco. Food Reborn, infatti, propone un sistema complementare di azione ed educazione al consumo responsabile e alla lotta agli sprechi alimentari. Tramite l’applicazione digitale CommunityCoin, il cibo invenduto viene trasformato e integrato nei pasti della Qucina nella Casa del Quartiere di San Salvario. Il valore corrispettivo viene trasformato in pasti che le persone, in condizioni di vulnerabilità sociale e alimentare, possono consumare presso la Qucina.

DistretTo “Living Lab Circolare”
a cura di Mercato Circolare S.r.l.

Cosa faremo noi?
Con Distretto “Living Lab cibo circolare” vogliamo mettere a sistema quanto la Città di Torino ha già fatto sul tema cibo, circolarità e sostenibilità, mettendo a disposizione due strumenti digitali: la app Mercato Circolare e un tool di valutazione e monitoraggio dell’impatto.

Da una parte offrire, quindi, alla Città di Torino (cittadini, imprese, amministrazione) uno strumento di facile consultazione, approfondimento e interazione su ciò che riguarda cibo ed economia circolare in città, facendo confluire nella app Mercato Circolare tutti gli attori che su Torino si occupano di cibo (dalla produzione, trasformazione, distribuzione e ristorazione). Partendo dalle mappature già realizzate
da altri attori del territorio, la app Mercato Circolare si candida a essere il luogo virtuale in cui fare confluire le realtà censite, dando contemporaneamente risalto alle diverse reti di appartenenza.
Infatti tutte le realtà che vi abbiamo raccontato fino ad ora le trovate sulla app.

Dall’altra offrire all’ecosistema del cibo torinese uno strumento di valutazione e monitoraggio dell’impatto in chiave sistemica e circolare.
Si tratta di una versione ad hoc del Systemic & Circular Value Chain tool, uno strumento finalizzato all’elaborazione di un rilievo olistico di un’organizzazione, capace di coniugare l’approccio dei sistemi complessi con quello della catena del valore per meglio analizzare il posizionamento dell’azienda rispetto alle dimensioni della sostenibilità (sociale, ambientale ed economica). Nell’ambito del progetto ne sarà creata una versione pensata appositamente per la filiera del cibo e saranno messi in connessione dinamica i 7 elementi chiave di un sistema (confine, scopo, processo, ambiente, attori, relazioni, input/output) con gli indicatori di circolarità proposti dalla norma tecnica UNI/TS 11820:2022 “Misurazione della circolarità – Metodi e indicatori per la misurazione dei processi circolari nelle organizzazioni”.

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