Avete mai immaginato di poter andare nella vostra gelateria preferita a prendere una vaschetta da asporto e non sentirvi in colpa per l’ennesima vaschetta in polistirolo mono uso, destinata a diventare inesorabilmente un rifiuto? Oggi grazie ai contenitori Around, non è più un miraggio!
Gli imballaggi rappresentano il 36% dei rifiuti prodotti in Europa e la maggior parte di questi, ad oggi, sono progettati per essere mono uso. Ovvero, proprio come la nostra vaschetta di gelato, una volta esaurita la funzione di contenere il contenuto originale, l’imballaggio può solo essere buttato via.
Un contenitore monouso in plastica viene usato in media per 60 minuti e, una volta rifiuto, nella migliore delle ipotesi, viene riciclato. Nella peggiore si disperde nell’ambiente e si smaltisce in oltre 100 anni.
Gli oggetti di plastica monouso costituiscono il gruppo più numeroso di rifiuti trovati lungo le coste marine: secondo uno studio del 2016, al primo posto, per quantità, ci sono le bottiglie in plastica. E secondo un rapporto del WWF, uscito nel 2019 ogni anno 570 mila tonnellate di plastica finiscono nelle acque del Mediterraneo e si prevede che entro il 2050 l’inquinamento nell’area mediterranea quadruplichi.
Per questo la Commissione Europea ha elaborato la Strategia europea per la plastica nell’economia circolare, ponendo particolare attenzione ai prodotti in plastica monouso e agli attrezzi per la pesca contenenti plastica, oggetto della Direttiva UE 2019/904, meglio conosciuta come direttiva SUP (Single Use Plastics), entrata in vigore in Italia il 14 gennaio 2022, con il decreto legislativo 196/2021.
La Direttiva 2019/904, a cui abbiamo dedicato un approfondimento, per i contenitori di alimenti (destinati al consumo immediato) e tazze per bevande inclusi i relativi tappi e coperchi, prevede la riduzione al consumo. Arrivando a vietare totalmente tali prodotti se realizzati in polistirene espanso.
Ora, il decreto legislativo italiano 196/2021, a differenza della Direttiva europea, introduce una deroga a tale divieto prevedendo semaforo verde per imballaggi in plastica compostabile. Questo promuove e rende possibile tale alternativa (di materiale) a discapito di alternative riutilizzabili, e quindi alternative di comportamenti. Infatti, prima ancora di un problema di materiali (plastiche fossili no/plastiche di origine vegetale sì) vi è un problema di eccesso di prodotti mono uso che andrebbero ripensati totalmente per essere riutilizzati.
O sarebbe meglio dire, prendendosi licenza poetica, ri-riempiti! Infatti, è tempo che, tra le R dell’economia circolare, entri in gioco una nuova ‘R’: Ricontenere. Nuova per modo dire perché nei fatti, è stata molto in voga, ancora fino al secondo dopoguerra. Si tratta di una strategia (come spieghiamo nel nostro web game eRRRando) che mira ad allungare la vita dei prodotti, specificatamente riferita a imballaggi come bottiglie, piatti, flaconi e prodotti tipicamente usa e getta e mono uso come gli assorbenti o i pannolini. Possiamo dire che la ‘R’ Ricontenere è una sotto categoria della R riutilizzare, dove ritroviamo anche la strategia del mercato dell’usato, ma visto che ha una sua specificità così netta, riteniamo culturalmente importante dare maggior dignità a tale strategia, assegnandole un nome preciso. Infatti, solo se le cose vengono nominate e determinate, possono essere viste, e quindi agite.
Solo se nominiamo la strategia Ricontenere, capiamo quali azioni mettere in atto per contrastare il mono uso e l’usa e getta: le imprese devo progettare prodotti riutilizzabili, o meglio ririempibili, nel tempo e strutturarsi affinché i propri prodotti possano essere distribuiti/venduti sfusi o attivare logiche di “vuoto a rendere”; lato utente significa scegliere di acquistare prodotti sfusi o podotti progettati per essere riusati più volte nel tempo.
Proprio per questo Mercato Circolare ha scelto di sostenere Around che ha dato un volto alla ‘R’ Ricontenere. Nato per contrastare l’imperare degli imballaggi monouso, Around è il primo servizio sostenibile di packaging riutilizzabile (cioè progettato per ricontenere!) attivo in Italia, digitale e senza deposito, che fornisce a locali e consumatori, contenitori di alta qualità per l’asporto e per il food delivery.
I contenitori Around, infatti, possono essere usati più volte e sono dotati di Qr code che rimanda all’app Aroundrs, disponibile su Apple store e Google play, attraverso cui viene gestito il processo di presa e consegna. Gli esercenti commerciali possono sottoscrivere un abbonamento con vantaggi e servizi differenti in base alle proprie esigenze e diminuire la propria impronta ambientale riducendo la quantità di rifiuti da imballaggio nei servizi di asporto e delivery.
I clienti, invece, attraverso l’app possono visualizzare i locali che hanno aderito al progetto da cui noleggiare gratuitamente il packaging Around per il loro asporto e restituirlo entro sette giorni. Del lavaggio si occupa il ristorante stesso, a meno che non abbia accesso al servizio extra di lavaggio centralizzato di Around.
Ogni singolo utilizzo è tracciato in maniera da poter quantificare in tempo reale il beneficio ambientale derivante dall’utilizzo del servizio e poterlo certificare agli utilizzatori. Up2you ha calcolato che grazie ai suoi 200 riutilizzi un solo contenitore Around è in grado di risparmiare 25 kg di CO2, con una performance nettamente superiore rispetto alle alternative usa e getta in carta, alluminio e bioplastica.
Nata nel corso del primo lockdown per far fronte all’aumento di sprechi dovuto all’impennata della domanda di servizi di asporto e consegna a domicilio, oggi Around è già presente a Roma, Torino, Firenze e Milano.
Nei giorni scorsi ha lanciato una campagna di crowdfunding, insieme a Banca Etica sulla piattaforma Produzioni dal Basso, per ampliare il network dei locali che mettono a disposizione dei propri clienti i contenitori riutilizzabili di Around.
L’obiettivo è raccogliere 15 mila euro che permetteranno di mettere il servizio a disposizione, gratuitamente, per 100 locali in tutta Italia, riducendo di 1 tonnellata di Co2eq l’impatto ambientale derivante dall’utilizzo dei contenitori monouso.
In questo viaggio, Around non è sola, ma è accompagnata da una rete di realtà che si occupano di implementare, diffondere e misurare pratiche di sostenibilità: Mercato Circolare, Up2You, Plastiz, Legambiente, GreenTo, Make It Tasty, Impact Deal e Torino City Lab, il laboratorio di innovazione del Comune di Torino.