Piccolo taccuino di viaggio – Bari 24 e 25 marzo 2024
Domenica 24 marzo, ore 14
E’ una giornata stupenda: sole luminoso e vento fanno risaltare ancora di più il bianco della pietre, che ci circonda tutto attorno. Siamo sedute in una trattoria nel centro storico di Bari, e Rosa Ferro ci racconta la sua storia e quella della cooperativa sociale che ha fondato.
Quando aveva 20 anni Rosa pensava di diventare giornalista, invece la vita l’ha portata a occuparsi di cultura, sociale e marginalità, per la sua città e non solo. A metà degli anni ‘80 ha fondato la cooperativa Fantarca, che nel 1999 diventa Il nuovo Fantarca, e da allora è diventata la sua seconda casa. La cooperativa opera per la promozione dei diritti umani, della nonviolenza, della giustizia sociale e dello sviluppo della persona attraverso percorsi culturali di media education, media literacy e l’uso sperimentale delle nuove tecnologie. Fa del cinema per bambini e bambine, ragazzi e ragazze la sua attività principale.
Una delle tante iniziative che portano avanti si chiama Cinema in Ospedale, progetto innovativo e sperimentale nato nel 2021 nell’ambito del progetto europeo Film in Hospital con l’obiettivo di promuovere il cinema europeo di qualità presso bambini, bambine e adolescenti degenti o in cura domiciliare, assistiti dagli ospedali pediatrici europei. La cooperativa non si limita a rendere il cinema accessibile tramite piattaforme ma entra fisicamente negli ospedali, l’unica tra gli 8 partners di 8 paesi diversi (Italia, Belgio, Svezia, Spagna, Slovenia, Croazia, Grecia e Germania).
Tra le altre cose, insieme al Centro di documentazione per la legalità e la nonviolenza Antonino Caponnetto, Il nuovo Fantarca ha dato vita al Festival Una nuova storia, giunto quest’anno alla quinta edizione dedicata a temi irrinunciabili in questo momento storico come l’ambiente, la sostenibilità, la giustizia ed equità sociale, l’immigrazione, la crisi climatica, le guerre, la necessità di costruire una cultura della pace e della nonviolenza.
Ed è proprio in questo contesto che Eleonora ed io siamo state invitate a parlare del libro L’economia della ciambella spiegata alle bambine e ai bambini.
Maria Rosaria, collaboratrice di Rosa lo ha incontrato in una libreria e si è incuriosita, lo ha letto e insieme lo hanno scelto come libro da proporre alle scuole elementari di Bari.
E così ci hanno invitate a incontrare le classi che hanno letto il libro.
Lunedì 25 marzo, ore 13.30
Abbiamo appena finito un fantastico e interminabile firma copie anomalo: invece di firmare i libri, bambine e bambini chi hanno chiesto l’autografo sulle cartoline che abbiamo dato loro per fare l’attività del laboratorio.
Siamo in periferia, vicino alla tangenziale, in un posto pieno di verde e giardini pubblici in fiore. L’istituto comprensivo Loi-Santomauro si distingue già da lontano: un enorme blocco di cemento. Ma se tanto grigio e anonimo appare da fuori, un’energia colorata e vitale abita la scuola, le classi e le insegnati che sono all’interno.
Un’energia che ci ha pervase non appena siamo entrate nell’Auditorium dove ci attendeva un tripudio di cartelloni dedicati al nostro libro e realizzati dalle due terze e quattro quarte che lo hanno letto. Ci siamo commosse nel vedere i disegni di tante Ada e tanti Gino e dei diversi omini e omine che i due protagonisti incontrano nel loro viaggio, per non parlare dei cartelloni e disegni con cui bambine e bambini ci hanno raccontato cosa rende loro felici: giocare con mia sorella perché la vedo ridere; stare con i miei cani, perché anche a loro piace stare con me; passare del tempo con i nonni; guardare Capitan Mutanda, perché mi fa ridere; mangiare; correre nella natura; quando sono allo stadio con mio papà e mio cugino a vedere il Bari.
In aggiunta ai cartelloni appesi, le bambine e i bambini ci hanno anche regalato a loro volta un libro con tutti i loro disegni e impressioni sul libro:
“Mi è piaciuto molto questo libro perché parla di un argomento da adulti: L’ECONOMIA, spiegandola con un linguaggio comprensibile a noi bambini” (Mattia 4a)
“…mi è piaciuto in particolare il modo che aveva di scrivere la bambina. Mi sono piaciuti moltissimo i disegni. Mentre lo leggevo ho immaginato un sacco di case: la bellezza dell’avventura; l’entusiasmo della bambina….” (Beatrice 4a)
Insomma, questa mattina la lezione l’hanno tenuta le bambine e i bambini a noi!
A dialogare con noi e le classi era presente anche Mattia Schepisi, un attivista di Fridays for Future Bari, anche lui travolto dal firma copie finale.