Quante volte, di fronte ai bidoncini della spazzatura, veniamo assaliti dai dubbi: dove andrà la carta forno che ho appena utilizzato? E la vaschetta di polistirolo che conteneva gli hamburger? I tovaglioli sporchi, invece, dove li butto?
Sono solo alcune delle domande che non sempre trovano risposta, almeno nell’immediato. Non è sempre facile ottenere informazioni corrette e precise sulla raccolta differenziata, che corrispondano alle regole del comune in cui ci troviamo, reperibili facilmente e in tempi brevi.
È proprio per avere informazioni su come differenziare correttamente i rifiuti in maniera veloce, semplice e sicura che nasce Junker, l’app per la raccolta differenziata lanciata cinque anni fa, che grazie alla fiducia dei Comuni associati e al passaparola degli utenti, ha raggiunto in poco tempo numeri straordinari: 1.5 milioni di download ad oggi, più di 1.6 prodotti registrati sul database, oltre 900 Comuni associati in tutta Italia.
Il funzionamento di Junker è molto semplice: inquadrando il codice a barre del prodotto che si vuole smaltire, l’app lo riconosce e indica le varie parti che formano l’imballaggio, specificando in quale bidone ogni parte va conferita e, per quei Comuni che hanno aderito al servizio, anche il giorno e l’orario di raccolta.
Junker non dà indicazioni su una categoria generica, ma sul prodotto specifico, su quell’imballaggio per cui è stata fatta la scansione. Così facendo, l’informazione è davvero precisa e non lascia spazio ad ulteriori dubbi. E se il prodotto non ha un codice a barre? Possiamo cercarlo nella lista di categorie (più di mille), possiamo riconoscere i simboli dei materiali o addirittura scattare una foto: Junker riconoscerà l’oggetto dal suo aspetto e darà le giuste indicazioni di smaltimento.
“Con i miei soci ci siamo chiesti se la tecnologia oggi non ci potesse dare un modo più veloce e preciso di sapere come differenziare i prodotti. Ne è scaturita l’idea di partire dal codice a barre per riconoscere univocamente i prodotti che usiamo e associarli ai materiali di cui sono costituiti in un servizio semplice da usare, sfruttando lo smartphone” afferma Noemi De Santis, CMO per Junker. “Siamo molto orgogliosi di vedere crescere il consenso degli utenti così rapidamente in tutta Italia e di poter offrire alle amministrazioni uno strumento finalmente efficace per permettere i propri cittadini di differenziare senza dubbi o errori”.
Il progetto Junker non poteva dunque sfuggire ai radar di Mercato Circolare. Per questo, dopo essere stato mappato nell’app di Mercato Circolare e aver fatto delle interessanti chiacchierate live sui canali social di entrambi, arriva l’edizione speciale di Dentro il Cappello dedicata alla raccolta differenziata e ai rifiuti più complessi da differenziare. Una Top12 imperdibile di imballaggi terribili, che grazie alla collaborazione di Mercato Circolare e Junker app non ti metteranno più in crisi.
Dalla carta degli affettati ai gusci dei molluschi, dalla confezione in Tetra Pak ai pannolini: i misteri della raccolta differenziata sono svelati in un batter d’occhio.
L’obiettivo più importante è dare agli utenti informazioni corrette e attendibili, che impediscano di commettere errori, anche in buona fede, quando si fa la raccolta differenziata.
Sul web sono disponibili così tante informazioni, spesso confuse, poco chiare e non verificate, che il cittadino rischia di perdersi e scoraggiarsi. Per questo è fondamentale far emergere le informazioni giuste che vengono da fonti attendibili. Junker app fornisce informazioni validate che rispondo alle linee guida fornite dai consorzi di filiera (Corepla, Comieco, Cial, Ricrea, ecc.).
In alternativa, l’utente può rivolgersi ai gestori della raccolta rifiuti della propria zona che sono i principali indiziati per sciogliere ogni dubbio su cosa smaltire in quale bidone, cosa viene accettato oppure no nelle varie frazioni.