Come contrastare il problema della plastica usa e getta? È una delle priorità individuate dalla Commissione Europea, affrontata dal punto di vista normativo attraverso la direttiva SUP (Single Use Plastics), entrata in vigore in Italia a gennaio 2022, con una serie di misure volte a diminuire la produzione di rifiuti di plastica. Tra queste l’abbandono di piatti, bicchieri e posate in plastica monouso, in favore di opzioni più sostenibili come le stoviglie riutilizzabili.
Una soluzione adottata già da tempo dalle stoviglioteche, sempre più diffuse nel nostro Paese.
Nate da associazioni, centri di aggregazione o dalla libera iniziativa cittadini sensibili alle tematiche ambientali, si tratta di vere e proprie biblioteche delle stoviglie dove si possono prendere in prestito – gratuito, con offerta libera o dietro pagamento di un piccolo contributo a seconda dei casi – stoviglie lavabili e riutilizzabili per feste ed eventi, evitando così l’uso di prodotti monouso. In Italia le stoviglioteche sono sempre di più, ciascuna con le sue caratteristiche e le sue peculiarità. Ma come funzionano?
Ecco alcune delle stoviglioteche che potete trovare sulla app Mercato Circolare.
Stò.Ri.Bo – stoviglie riutilizzabili
Nato nel 2020 all’interno del Circolo di Legambiente L’Arboreto, uno dei 15 hub del progetto ECCO – Economie Circolari di COmunità, Stò.Ri.Bo – stoviglie riutilizzabili è una stoviglioteca situata nella Casa di quartiere Ca’ Solare nel parco dell’Arboreto di Bologna. A disposizione dei soci Legambiente stoviglie in plastica dura, leggera e a basso rischio rottura, per 1.200 persone prenotabili direttamente online per feste private e aziendali, raduni associazionistici, estate ragazzi e campi estivi, e consegnate a destinazione con le cargo bike della Coop Alleanza 3.0. In cambio è richiesta una donazione all’associazione, per coprire i costi di gestione e lavaggio (con una lavastoviglie industriale regalata da SMEG), equivalente alla cifra che si sarebbe spesa acquistando stoviglie usa e getta. Dal sito, oltre a organizzare la propria spesa virtuale di stoviglie, è possibile anche calcolare le emissioni di CO2 risparmiate e la quantità di rifiuti plastici evitati. Al momento il servizio è gestito da volontari ma il progetto è che in futuro possa essere remunerativo per 2 risorse, diventando un’opportunità occupazionale, magari per soggetti fragili.
Una buona Idea
Cinque mamme attente alle tematiche ambientali e con tanta voglia di mettere in campo azioni di sensibilizzazione. È nata così Una buona Idea, come l’omonima canzone di Niccolò Fabi, la stoviglioteca di Buttigliera Alta in Valle di Susa. Il primo kit da 50 coperti in melamina è stato acquistato grazie a due eventi di autofinanziamento. Piatti, bicchieri, posate, ciotole, vassoi e caraffe, a disposizione della comunità per feste e raduni al costo simbolico di 1 euro. Per farne uso basta inviare una mail o telefonare, passare a ritirare il kit e riconsegnarlo lavato entro 7 giorni. La stoviglioteca è solo la prima di una serie di iniziative che il gruppo ha in programma per combattere lo spreco e “costruire del bello”. Tra i prossimi passi l’organizzazione di plogging e swap party e la realizzazione di una pannolinoteca per fare informazione e far provare i pannolini lavabili.
La stoviglioteca di Veronica
Veronica ha scoperto le stoviglioteche nel 2019, su un gruppo di Facebook. Ispirata da un’esperienza londinese, ha chiesto consiglio e ha deciso di avviare la sua, una delle prime a Roma, con 2 kit base da 50 coperti in plastica rigida acquistati da lei per l’occasione. Un investimento non solo economico ma anche di tempo ed energie che quotidianamente impegna per gestire il servizio, che si è rapidamente diffuso grazie al passaparola spontaneo. Fiducia e gratuità sono le parole chiave della stoviglioteca di Veronica dove non sono richieste né cauzioni né offerte (anche se qualcuno un’offerta la lascia lo stesso). “Se non mi riporti le stoviglie – dice Veronica – credo che il problema sia tuo”.
Stoviglieria di Almese
Dalla dotazione regalata da una mamma alla biblioteca è nata invece la stoviglieria di Almese. Un kit da 50 pezzi in plastica rigida gestito dai volontari della biblioteca che si occupano di consegna e ritiro delle stoviglie. Molto usato, soprattutto per le feste di bambini in paese, il servizio è disponibile dietro versamento di una piccola cauzione e un’offerta libera facoltativa.
Conosci delle stoviglioteche che non sono ancora censite sulla app?
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